Oggi la normativa italiana vigente prevede che le chiamate telefoniche per finalità di marketing diretto possano essere fatte ai numeri disponibili su elenchi pubblici (l’elenco del telefono, per intenderci), a meno che l’utente non eserciti il “diritto di opt-out”, iscrivendosi al Registro delle opposizioni (io l’ho fatto, ma ancora troppe volte ricevo telefonate indesiderate).
Il nuovo Regolamento europeo sulla privacy (GDPR) non prevede questa possibilità. Quindi, un’azienda che vuol fare marketing diretto telefonico deve lavorare con il consenso degli interessati.
Rimarrà però il solito alibi: “il numero di telefono, forse, non è un dato personale”. A questo problema dovrà rispondere, se mai vedrà la luce, il futuro Regolamento ePrivacy, recentemente proposto dalla Commissione europea.
Ringrazio Pierfrancesco Maistrello, che mi ha confermato la mia conclusione, approfondendola.