In questi giorni la Commissione europea per l’Agenda Digitale sta definendo le raccomandazioni e le regole che serviranno a disciplinare il Digital Single Market (DSM) comune ai 28 paesi dell’Unione.
Lo scopo è quello di permettere che le imprese operino all’interno di un mercato digitale che abbia regole comuni, rimuova la frammentazione presente nelle legislazioni dei singoli stati e faciliti la fruizione dei servizi digitali indipendentemente dai confini nazionali.
Questa notizia è ancora più di attualità se si pensa ai tristi accadimenti di questi giorni, in cui gli Stati Europei, sotto la crescente pressione dei richiedenti asilo politico, stanno decidendo di chiudere i confini e stanno ripensando proprio a quel trattato, Schengen, nato per permettere la libera circolazione delle persone, delle merci e delle idee all’interno dell’Unione.
Conformemente a quanto riportato da Andrew Joint nel suo articolo su Techworld, il Digital Single Market europeo:
- Permetterà un miglior accesso online a beni e servizi in tutta Europa.
- Creerà le giuste condizioni per lo sviluppo di reti e servizi digitali.
- Sfrutterà al massimo il potenziale di crescita della “Digital Economy” europea.
Un grande aiuto alla realizzazione di tutto questo arriverà dal nuovo Regolamento per la protezione dei dati personali. Attualmente molte delle Imprese che operano nel mercato digitale scontano la presenza di regole oscure e complicate, diverse da nazione a nazione, sulla privacy e la protezione dei dati personali. Si vedono quindi costrette a richiamarle tutte quante in pagine e pagine di clausole da sottoscrivere, scritte in caratteri microscopici, che disorientano il cliente e aumentano la sua diffidenza negli acquisti.
GDPR, di cui è prevista l’approvazione nei prossimi sei mesi, e che entrerà direttamente in vigore nei successivi ventiquattro mesi senza la necessità di una ratifica da parte dei parlamenti nazionali, fornirà nuove, chiare ed uniche regole a garanzia dei consumatori e delle aziende che trattano i loro dati, alimentando fiducia e credito reciproci.
Anche per il Digital Single Market, l’Agenda Digitale Europea parla di tempi di attivazione intorno ai 12-18 mesi, congruenti quindi con l’entrata in vigore delle nuove regole sulla privacy.
L’augurio è che questo sforzo di regolamentazione, ma anche di grande apertura del mercato, aiuti quel processo di creazione di una Europa nuova, più aperta e libera negli scambi e nella collaborazione tra gli Stati Membri.